25 luglio 2013  - EUROOM spazio arte


recital di pianoforte

STEFANIA PIGOZZO


the body the soul

fotografie

EURO ROTELLI


venistile collezione glasstart

opere in vetro di Murano

LEO ZAFF - EZIO B

Stefania Pigozzo,

nata a Pordenone nel 1992, si avvicina al mondo della musica all’età di 3 anni, seguendo i corsi di propedeutica musicale tenuti dalla Prof. Lucia Grizzo.

All’età di 16 anni si diploma presso il Conservatorio Pollini di Padova con il massimo dei voti e la lode in qualità di privatista, sotto la guida della Prof. Lucia Grizzo e del M° Marian Mika, con il quale si è perfezionata sino allo scorso anno.Numerose sono le partecipazioni a prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali dove ha sempre conseguito risultati di rilievo tra cui oltre 20 primi premi e primi premi assoluti (Concorso Nazionale Città di Ortona, Concorso Nazionale Città di Cesenatico, Concorso Nazionale Musica in Luce di Milano, Concorso Internazionale Città di Occhiobello (RO) con menzione speciale per la migliore interpretazione, Concorso Internazionale Città di Tolmezzo, International Music Competion di Trieste, Concorso Nazionale Città di Feltre (BL), Concorso Nazionale Città di Piove di Sacco (PD), Concorso Internazionale Città di Padova, Concorso Nazionale di Castiglione delle Steviere (MN) con menzione speciale quale miglior interprete femminile nel 2005 e, nell’anno successivo, menzione speciale quale miglior solista tra tutte le categorie, Concorso Nazionale Gradus ad Musicum Certamen di Lastra a Signa (FI) dove è risultata vincitrice assoluta di tutte le categorie, Concorso Città di Pordenone nel 2005 e nel 2009, ecc.).Ha tenuto recital in diverse località nazionali tra cui: Trani (BT), Padova in Sala Rossini del Caffè Pedrocchi ed alla Basilica del Santo, Sappada (BL), Sacile (PN), Occhiobello (RO), Conselve (PD) Monfalcone (VE), Martellago (VE), Latisana (UD), Bibione (VE), Lignano (UD), Dobbiaco (BZ), ecc.All'età di 13 anni ha debuttato con l'orchestra eseguendo il concerto K 414 di Mozart diretta dal M° Nicoletta Fenati.Nel 2010 si è esibita per la rassegna MUSAE eseguendo a Cordovado, San Quirino e Fontanafredda lo stesso concerto con la Kiev Strings Orchestra, diretta dal M° Eddi De Nadai.

Ha partecipato a Masterclass tenute da diversi docenti tra cui: A. Ciccolini, P. Bordoni, B. Canino, M. Mika, G. Lovato, B. Lupo, R. Risaliti, I. Tchetuev, T. Larionova.Nel corso del 2012 ha partecipato ai Corsi di Alto Perfezionamento Musicale dell’Accademia Gustav Mahler presso il Conservatorio di Bolzano ed ha preso parte alla rappresentazione de “Il segreto di Susanna” di Ermanno Wolf- Ferrari e di “La notte di un nevrastenico” di Nino Rota presso il Teatro Sociale di Trento.Dopo aver conseguito la maturità scientifica, è stata ammessa nella classe del M° Davide Cabassi presso il Conservatorio Monteverdi di Bolzano, dove frequenta il secondo anno del Biennio Superiore a indirizzo Interpretativo.



Ezio Borghetto e Leo Zaff

FORMA E MATERIA FANNO ARTE.

Ezio Borghetto, una vocazione per la ricerca e l’innovazione tecnica (oltre che appassionato di fotografia), è innamorato del tema del Vetro di Murano, ed ha inevitabilmente aggiunto l’arte accanto alla sua produzione artigianale VENISTILE®, obbedendo al comando della bellezza legata ad una delle più antiche e nobili tradizioni della sua terra.

Leopoldo Zaffalon alias Leo Zaff, ha studiato arte a Venezia, all’Istituto Statale d’Arte e all’Accademia. Quarantacinquenne, dopo una carriera nel settore del graphic design, ha riscoperto il gusto della ricerca artistica che oltre alla produzione pittorica lo ha portato a sperimentare il gioco sottile e spettacolare di forma e luce nelle opere realizzate con vetro prodotto a Murano.


  

Euro Rotelli nasce in Toscana per poi trasferirsi in Friuli.

Crescendo, sente sempre più forte il bisogno di comunicare le proprie emozioni. La prima esperienza è con la pittura, per poi scoprire la fotografia. Da qui nasce e si sviluppa una passione che lo porterà a fare della fotografia non solo il proprio lavoro, ma anche il suo mezzo espressivo ideale. Diventa fotografo pubblicitario, dedicandosi contemporaneamente alla ricerca. Lo attraggono allo stesso modo i paesaggi e le persone che ritrae con personali sperimentazioni in camera oscura.

L’uso della Polaroid costituisce una fase fondamentale del suo percorso artistico. Questo tipo di pellicola gli permette infatti di intervenire “manualmente” sulla fotografia e sperimentare procedimenti di sviluppo e stampa, con risultati sempre diversi e originali.

La sua ricerca artistica va comunque al di là della macchina fotografica, che costituisce il mezzo hic et nunc per elaborare un’idea, un progetto.

Realizza cataloghi d’arte, pubblicazioni e calendari, opera nel campo della pubblicità e si occupa delle campagne pubblicitarie di importanti aziende. Indaga e interpreta città e territori sia su commissione che per ricerca personale.

Le sue fotografie hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti a livello internazionale, sono pubblicate su riviste nazionali ed internazionali ed esposte sia in Italia che all’estero in gallerie e collezioni pubbliche e private.


THE BODY THE SOUL

“La danza è una forma originaria dell'essere umano... e al tempo stesso una forma originaria dell'essere in generale... è la verità e al tempo stesso la giustificazione dell'essere stesso del mondo, la più inconfutabile ed eterna di tutte le teodicee. Non insegna nulla, non discute nulla - incede maestosamente, e con questo incedere maestoso porta alla luce il fondamento di ogni cosa: non volontà e potenza, non angoscia e pena, non tutto ciò che vuole imporsi all'esistenza, ma ciò che è eternamente signore di sé e divino. La danza è la verità di ciò che è, ma, nel modo più immediato, la verità di ciò che vive". (W. F. Otto)

Nella mia ricerca fotografica, ho da sempre indagato e interpretato la figura umana, che per me costituisce quasi un’ossessione, una perenne curiosità di conoscere e riproporre secondo la mia personale visione, questo soggetto ancora così misterioso e arcano, nonostante la facilità e disinvoltura estrema con cui il corpo viene oggi invece presentato e proposto.

In questo mio percorso, mi sono così inevitabilmente accostato al mondo della danza, suprema celebrazione del corpo umano.

Solo allora ho trovato quello cercavo: l’anello di congiunzione tra il corpo e l’anima, l’estrema sublimazione della fisicità umana.

La danza è stata da sempre un’esigenza istintiva dell’uomo per trasmettere i suoi desideri, rappresentare la sua identità culturale, esprimere se stesso e, alla fine, avvicinarsi al divino. Di pari passo l’arte ha interpretato questa esigenza primordiale fino ai tempi contemporanei, partendo dagli antichi graffiti, pitture rupestri, statuette votive, passando per le arti figurative (come non ricordare gli Impressionisti...) e la scultura, fino ad arrivare alla fotografia e alla rappresentazione in video.

La danza stessa è forma d’arte e precisamente “arte del corpo in movimento”, l’unica arte che si svolge nel tempo e nello spazio. E come ogni espressione artistica, essa è il compendio di lavoro, sacrificio e dolore che si rivelano in quelle sublimi movenze. E’ il corpo a muoversi, ma da esso si sprigiona l’anima: ed è questo il sommo atto artistico. La danza è quindi una forma d’arte a cui si deve solo assistere per poterne godere ed apprezzare il significato, proprio per la sua intrinseca peculiarità del movimento.

La fotografia sembrerebbe quindi l’antitesi della danza, la meno adatta a coglierne il significato, in quanto “blocca” in un fotogramma un solo gesto, una sola espressione di tutto un contesto gestuale.

E questo è vero se consideriamo la fotografia un mero mezzo documentativo. Ma la fotografia non è solo questo. Essa stessa è diventata e riconosciuta universalmente una forma artistica, nella quale lo strumento fotografico è solo un mezzo espressivo dell’artista, non il protagonista tecnico com’era un tempo considerato.

Ed è stato proprio con l'uso delle ultime pellicole Polaroid, non più in produzione ormai, che ho potuto realizzare completamente questo mio desiderio.

Queste figure leggiadre mi hanno totalmente affascinato e coinvolto nel loro incantevole mondo, tanto da sentire in modo imperioso l’esigenza di trasmettere a mia volta queste emozioni, rivelare l’aura e l’anima di queste creature.

Loro hanno danzato per me, regalandomi la loro bellezza e il loro incanto, ma anche la fatica e il sudore che sono sempre la base per arrivare alla perfezione, alla sublimazione ultima. Ho scoperto dei corpi eterei d’acciaio, frutto di tenace volontà, dedizione e soprattutto amore e passione per questa forma artistica chiamata erroneamente “professione”. Ho provato a catturare il loro magico flusso, il segreto di un pensiero, l’impercettibile gesto che sottende l’intera armonia. Ho fermato i loro passi, ma per moltiplicarli all’infinito. Ho ricamato la leggerezza dei loro volteggi e accarezzato i loro corpi eterei. Ho costruito per loro le quinte di una dimensione onirica dove farli danzare. Ho interpretato i loro drammi e raccontato le loro storie. Ho cercato di trasmettere il fruscio delle loro vesti e la musica che li accompagna. Ho visto via via la dolcezza, la tristezza, la sofferenza e la soavità nei loro sguardi. Ho contrapposto l’eleganza e la leggiadria di un momento con l’impeto e la veemenza di un intenso ardore. Ho disegnato la perfetta simmetria di un gesto e la grazia di una silhouette accennata.

E soprattutto li ringrazio per avermi donato, attraverso il loro corpo, la loro anima.


Euro Rotelli