Escursioni materiche di LUIGI MEROLA

a cura di Elena Cantori - EContemporary  Trieste

dal 25 ottobre al 21 novembre 2015


Lo scrittore Eugène Ionesco affermava che un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente e Luigi Merola interpreta benissimo questa avventura lasciando che la sua curiosità, fantasia e manualità trasformi oggetti in disuso in opere d'arte.

La mostra ospitata negli originali spazi di Euro Room e curata da Elena Cantori, conduce il visitatore in un percorso decennale di creazione dell'artista dove lo stesso ha il coraggio di mettere a nudo la sua anima e l'evolversi della sua creatività.

L'inizio del suo percorso artistico è mosso dalla passione per l'arte e dagli oggetti del fare quotidiano e del passato, prevalentemente scovati nei mercatini, che piano piano  trasforma in opere d’arte ed installazioni uniche nel loro genere. Scatole di scarpe che grazie all’uso di un'intensa cromia di grigi e rossi mischiati con il bianco diventano un ipotetico orizzonte  oppure delle vecchie forme di scarpe che prendono vita grazie ad un arcobaleno di fili colorati da cui sono avvolte o ancora delle vecchie lamiere o delle putrelle ruggini dal tempo che diventano curiosi totem grazie all'inserto di micro scatole colorate con il suo rosso prediletto...solo per citarne alcune. La sua arte negli anni continua incessante senza legami con tendenze, mode o correnti artistiche anche se qualche richiamo all'arte povera e alla recycle art diventa sempre più evidente nel suo progredire artistico.

Passo successivo del suo percorso diventa la lavorazione della carta e del piombo. Inizia a riciclare la carta lavorandola in modo grezzo con la tecnica della cartapesta che unitamente a delle lastre di piombo imbrunite e battute ecco, che per incanto, si trasforma in sculture che richiamano vecchi libri d'epoca lasciati distrattamente negli scaffali più alti delle librerie. L’anno passato invece le opere di Merola prendono degli spunti dalla natura attraverso delle curiose installazioni in cui lo sfondo -o meglio il filo conduttore- delle opere è dettato da vecchie lettere di una famiglia dalmata trovate da un rigattiere che raccontano di vita vissuta dagli anni '20 a metà degli anni '40. Intrecci di vita passata che riprendono un’anima grazie a degli innesti contemporanei che rimangono sempre cari all'artista sia da un punto di vista dell'uso dei materiali sempre rigorosamente di riciclo che cromaticamente con l'uso di colori caldi e naturali.


domenica 25 ottobre 2016 ore 11 - EUROOM spazio arte

inaugurazione mostra


escursioni materiche

LUIGI MEROLA


a cura di Elena Cantori

EContemporary Trieste



dal 25 ottobre al 21 novembre 2015