Polaroid 600 manipolato

INSTANT WORLD


Il viaggio

Termine che per ognuno di noi assume significati diversi: avventura, aspettativa, disagio, divertimento, fatica, relax…

Per me significa soprattutto curiosità ed emozione.

Io ho sempre sentito fortissimo il desiderio di comunicare i miei sentimenti davanti ad un paesaggio, una situazione, un particolare

Molti scrivono un diario durante i loro viaggi, annotano momenti particolari, sensazioni e aneddoti che altrimenti andrebbero perduti, o confusi nella memoria insieme a tanti altri, soprattutto se il viaggio è lungo e i luoghi da visitare sono molti.

Quando qualcosa colpisce la nostra attenzione, questo comporta un inevitabile e immediato giudizio personale: un tramonto ci può commuovere, una scena particolare divertire o incuriosire, un’opera d’arte affascinare, un percorso annoiare e così via. E’ sempre il nostro stato d’animo, hic et nunc, ad influire, nostro malgrado, nelle valutazioni. E’ importante far si che queste esperienze non vadano perdute, che i nostri ricordi, soprattutto quelli legati ad un’emozione particolare, rimangano nella nostra memoria.

Per questo la Polaroid è il mio diario di viaggio.

Mi permette di trasferire il mio pensiero sulla pellicola in modo quasi istantaneo. Manipolandone la superficie, ottengo quell’immagine, quel risultato che vedo oltre l’apparente e oggettiva realtà.

E’ così che un aspetto apparentemente insignificante assume ai miei occhi un particolare fascino, una persona qualsiasi diventa protagonista del mio racconto, un luogo di passaggio si trasforma in un paesaggio metafisico.

Nello stesso modo esaspero la drammaticità di una situazione o esalto la bellezza di un particolare, stempero l’invadenza di un colore o sottolineo una forma per me importante.

In queste immagini non c’è un intervento successivo di pittura o computer. Lavoro manualmente sulla pellicola mentre si sviluppa, seguendo un’immagine già ben delineata nella mia mente, che si fonde con la casualità in un equilibrio finale.

Sia che esegua questo tipo di fotografia su commissione (libri, calendari, pubblicità) o per piacere personale, interpreto sempre ciò che ritraggo in modo direi istintivo, seguendo l’emozione di quel preciso istante. Talvolta un paesaggio può risultare onirico, irreale, ma perché rinunciare a raccontare un sogno?

Sono fotografo perché convinto che la fotografia non sia solamente documentazione, ma soprattutto narrazione, evocazione. E come nel racconto lo scrittore traspone se stesso, la sua intima essenza, tutto il suo vissuto emotivo, altrettanto la fotografia deve essere l’interpretazione dell’autore, la sua visione personale, il suo ritratto interiore dei luoghi e delle cose.


Euro Rotelli

INSTANT WORLD


A Journey

A word which for each one of us takes on a different meaning: adventure, great expectations, discomfort, fun, fatigue, relaxation .... For me, more than anything, the word means curiosity and emotion. I have always felt a powerful desire to communicate my feelings when I see a landscape, a situation, a detail. Many people write a diary during their journeys where they make notes about those special moments, sensations and anecdotes which would otherwise be lost or become confused with so many other memories, especially if the journey is long and there are many places to visit.

When something catches our attention, it brings an immediate and inevitable personal judgement: a sunset can shake or stir us, a special view can cause pleasure or curiosity, a work of art can fascinate, a particular route can be boring, and so on.

It is always our state of mind, HIC ET NUNC which influences our interpretations despite ourselves. It is important to ensure that these experiences are not lost, that our memories, and in particular those linked to a special emotion, remain in our minds.

It is for this reason that the Polaroid is my captain's log. It allows me to transfer my thoughts almost instantaneously onto film. By working on the film's surface, I achieve the image, the result I see above and beyond the seemingly objective reality.

It is in this way that an apparently insignificant aspect can, in my eyes, assume a particular fascination, an ordinary person becomes the leading player in my story, a normal pathway becomes a metaphysical landscape.

In the same way I explore the dramatic possibilities of a situation or emphasise the beauty of a detail, I dilute the effect of a colour or underline a shape I feel is important.

There is no later work carried out by painting or with a computer. I work manually on the film as it develops, following a mental picure already clear in my mind, which then blends with pure chance to create a final balance.

Those who carry out this type of photography, either on commission (books, calendars, advertising) or for personal pleasure, always interpret that which s/he portrays instinctively, following the emotions of that precise moment. Sometimes a landscape may seem dreamlike, unreal, but why stop when you can recount a dream ?

I am a photographer because I am convinced that photography is not only documentation, but rather narration, re-creation. It is as if within a story the writer exposes himself in his essential being, with all the feelings of his experience, in the same way a photograph should be the interpretation of the author, his personal vision, his interior portrait of places and things.


Euro Rotelli

Gallery